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rapporto italiani nel mondo 2023

Benvenuti nel cuore pulsante dell'identità italiana, un mosaico di storie e percorsi che si dipanano ben oltre i confini della nostra amata penisola. Nel 2023, il Rapporto Fondazione Migrantes ci offre una finestra aperta sul mondo dell'emigrazione italiana, rivelando non solo come, ma anche perché i nostri connazionali dispiegano le loro ali verso nuovi orizzonti. Questo documento non è semplicemente una raccolta di dati; è il racconto di un viaggio collettivo che plasma la nostra società in modi che spesso trascendono i confini geografici e culturali.

Nelle prossime righe, mi immergerò in un'analisi autorevole del Rapporto Migrantes 2023, navigando attraverso le statistiche e le storie che disegnano il profilo dell'emigrazione italiana odierna. Vi invito a unirvi a me in questa esplorazione, per capire insieme come le onde migratorie hanno modellato e continuano a modellare la tessitura sociale ed economica del nostro paese e di quelli che ospitano le nostre comunità all'estero.

Che voi siate discendenti di italiani che hanno attraversato gli oceani, che vi siate trasferiti all'estero da poco o semplicemente interessati a comprendere le correnti di questo fenomeno globale, la lettura di questo rapporto promette di offrire intuizioni significative. Vi esorto a riflettere sulle vostre storie personali mentre procediamo e, se vi sentite ispirati, a condividere come l'emigrazione ha influenzato la vostra vita o quella della vostra comunità. Questo è un viaggio che facciamo insieme, un passo dopo l'altro, verso la comprensione del nostro passato, del nostro presente e delle possibilità infinite del nostro futuro.

La crescita della diaspora italiana

Mentre il nuovo anno si svela, le statistiche ci parlano in termini che non possono essere ignorati: 5.933.418 italiani sono attualmente registrati all'AIRE, rappresentando oltre il 10% della popolazione residente in Italia. Questo numero è più di una semplice cifra; è un racconto di cambiamento, di avventure e di sfide che si rinnova costantemente. L'Italia, nonostante l'affetto che nutriamo per la sua bellezza senza tempo, sta vedendo un calo dei suoi residenti, con una riduzione di 132.405 anime in un solo anno. Paradosso della modernità: mentre alcune terre si svuotano, l'Italia all'estero fiorisce, tessendo una rete sempre più intricata e variegata.

La distribuzione geografica degli italiani all'estero è un mosaico: il 46,5% proviene dal Sud, testimoniando un legame indissolubile con le proprie radici, mentre il Nord e il Centro d'Italia contribuiscono rispettivamente con il 37,8% e il 15,8%. Questi numeri raccontano storie di partenze e ritorni, di memorie che si intrecciano con le aspirazioni di un futuro migliore.

Nel corso degli ultimi vent'anni, e ancor più nell'ultimo decennio, abbiamo assistito a un vero e proprio revival migratorio, una trasformazione radicale che ha ridefinito le traiettorie della diaspora italiana. Non più solo un esodo dal Meridione verso terre oltreoceano, ma un flusso dinamico che vede le regioni del Centro-Nord diventare sempre più protagoniste. Si tratta di un capovolgimento della narrazione tradizionale, che ci spinge a interrogarci su cosa significhi oggi lasciare la propria terra.

La Sicilia, con oltre 815.000 figli sparsi per il mondo, guida la classifica delle regioni d'origine, seguita da Lombardia, Campania, Veneto e Lazio, tutte con più di mezzo milione di emigrati. È un legame che non si può misurare solo in numeri; è un retaggio di cultura, di lingua, di gusti e saperi che si disperdono e si riformano in un ciclo continuo di partenze e ritorni.

Geografia dell'emigrazione

Quando parliamo di emigrazione, spesso ci concentriamo sulle storie individuali, ma oggi voglio portarvi a volo d'uccello sopra la mappa, per osservare i contorni definiti dai nostri connazionali nel mondo. Il 46,5% degli italiani all'estero ha radici nel Sud, riflettendo le correnti storiche di un tempo in cui il Meridione era la principale culla dell'emigrazione. Tuttavia, il Nord e il Centro si fanno strada, con un significativo 37,8% e 15,8%, rispettivamente. Questo spostamento geografico riflette un cambiamento socio-economico che ha rimescolato le carte dell'emigrazione italiana.

mappa italia regioni partenza emigrati

Se guardiamo più da vicino, possiamo vedere come ogni regione abbia la sua unica impronta migratoria. La Sicilia, la Lombardia, la Campania, il Veneto e il Lazio non sono solo nomi su una mappa; sono i titoli dei capitoli della nostra diaspora globale. Ognuna di queste regioni ha contribuito con oltre mezzo milione di anime al tessuto internazionale italiano.

La geografia dell'emigrazione non è statica; è dinamica, pulsante e in continua evoluzione. Le comunità italiane all'estero non sono semplici repliche delle loro origini; si adattano, evolvono e, a volte, ritornano arricchite da un patrimonio globale.

Demografia degli emigrati italiani

Voltiamo pagina e immergiamoci nei ritratti demografici degli italiani che hanno oltrepassato i confini nazionali. Questo è il capitolo dove i numeri prendono vita, raccontando storie di individui e famiglie in un flusso costante di partenze e arrivi. Oltre 2,8 milioni di donne, rappresentanti quasi la metà degli italiani all'estero, rivelano un volto femminile sempre più prevalente in questo panorama migratorio. Una presenza che è più che raddoppiata dal 2006, una crescita che testimonia il cambiamento dei ruoli e delle opportunità nel contesto globale.

Giovani e giovanissimi si fanno spazio: il 58,2% degli iscritti all'AIRE è celibe o nubile, un indizio della gioventù che caratterizza la nostra diaspora. Guardiamo alle fasce d'età: oltre 1,3 milioni di persone si collocano tra i 35 e i 49 anni, seguite da più di 1,2 milioni tra i 18 e i 34 anni. Questi dati ci parlano di un'energia vitale, di ambizioni e sogni che attraversano mari e continenti.

Non trascuriamo però le generazioni più mature: gli over 65 anni rappresentano il 21,1%, con una significativa presenza nella fascia dei 65-74 anni. Questo ci ricorda che l'emigrazione non è solo un'avventura giovanile ma un viaggio che continua in tutte le stagioni della vita.

Cambiamento dei modelli di emigrazione

Nell'ultimo secolo, la narrazione dell'emigrazione italiana ha subìto un cambio di rotta significativo. Un tempo dominata dalla ricerca di lavoro e dall'esigenza di sfuggire alla povertà del Meridione, oggi siamo testimoni di una mobilità più complessa, che vede la partenza di molti dal Centro-Nord dell'Italia. Questo cambiamento è sintomatico di un tessuto sociale e economico che si evolve, dove le motivazioni per l'espatrio si intrecciano con storie personali e ambizioni professionali.

La recente ondata migratoria è caratterizzata da un'istruzione superiore, da aspirazioni globali e da una mobilità interna che spesso precede l'espatrio. Gli italiani si muovono prima all'interno del paese, dal Sud verso il Nord, in cerca di opportunità, per poi varcare le frontiere nazionali, armati di nuove competenze e di un desiderio di esplorazione che va oltre la semplice necessità. Tra le mete preferite al primo posto in Europa gli emigrati italiani scelgono il Regno Unito, seguito da Germania e Francia. Mentre oltreoceano si emigra verso gli Stati Uniti, l'Australia ed il Brasile.

mappa mondo emigrati italiani 2023

Questi spostamenti stanno riscrivendo la storia dell’Italia legata ai flussi migratori dei suoi residenti, sfidando la percezione tradizionale dell'emigrante italiano. È un fenomeno che, giorno dopo giorno, sta plasmando una nuova identità collettiva, arricchita dalle esperienze oltre confine.

E voi, avete percepito questo cambiamento? Avete storie di partenze recenti, motivate da desideri di crescita personale e professionale, piuttosto che dalla necessità? Riflettete su come questi cambiamenti abbiano influenzato la vostra percezione dell'emigrazione italiana e cosa significhino per il futuro del nostro paese.

L'Impatto del ritorno

Il ritorno è un fenomeno carico di aspettative e sfide. Molti italiani che hanno navigato i mari dell'emigrazione scelgono di rientrare, richiamati da un senso di appartenenza o dalla ricerca di nuove opportunità nella terra che hanno lasciato. Questo movimento inverso è una marea che riporta esperienze, competenze e visioni del mondo diversificate, influenzando in modo significativo la cultura e l'economia del nostro paese.

Le storie di successo sono numerose: imprenditori che hanno portato innovazioni e nuovi modelli di business, professionisti che hanno arricchito il tessuto accademico e culturale italiano, e tanti altri che hanno contribuito a una società più cosmopolita e dinamica. Tuttavia, il percorso non è privo di ostacoli; il reinserimento può essere complicato da una burocrazia a volte ardua e da un mercato del lavoro che non sempre risponde alle aspettative di chi ritorna.

Ma oltre alle statistiche e ai racconti di riuscita, ci sono le testimonianze personali, quelle che danno un volto al ritorno. Potreste essere voi, o qualcuno che conoscete, a riportare in Italia non solo souvenir, ma parti di un altro mondo, di un'altra vita che ha lasciato il segno.

Prospettive future dell'emigrazione italiana

Il fenomeno migratorio, una costante nella storia umana, continua a evolversi e a sorprenderci. I dati del Rapporto Migrantes 2023 ci parlano di un'italianità senza confini, che si espande e si trasforma, proiettandosi verso scenari inediti. La domanda che affiora è: come si evolverà l'emigrazione italiana nei prossimi anni? E quale impatto avrà sul tessuto sociale ed economico del nostro paese?

Prevedere il futuro è un esercizio di immaginazione tanto quanto di analisi. Le correnti economiche globali, i cambiamenti politici e sociali, e l'evoluzione tecnologica influenzeranno sicuramente le motivazioni e i modelli di mobilità dei nostri connazionali. Si apriranno nuove porte, si chiuderanno vecchi sentieri, ma una cosa rimarrà costante: il desiderio intrinseco di esplorare, scoprire e migliorarsi. E se si dovesse sentire la lontananza da casa c'è sempre la possibilità di farsi spedire il pacco da giù.

Conclusione

Abbiamo navigato attraverso le pagine del Rapporto Migrantes 2023, esplorando insieme i contorni di un fenomeno che ha segnato e continua a segnare profondamente l'identità italiana. Abbiamo visto i numeri che raccontano di una comunità in continua espansione e di una geografia dell'emigrazione che si reinventa giorno dopo giorno. Abbiamo dato un volto alla demografia, scoprendo come giovani e meno giovani disegnino insieme il futuro della nostra presenza nel mondo.

Abbiamo riflettuto sul cambiamento dei modelli di emigrazione, sulle storie di ritorno e sulle prospettive future, cercando di capire come queste dinamiche possano essere navigate al meglio. Ogni statistica, ogni trend, ogni storia personale contribuisce a un mosaico più grande, quello di un'Italia poliedrica e distribuita su scala globale.

La mia riflessione personale si concentra sull'importanza di rimanere connessi, di ascoltare e di condividere le nostre esperienze. Questo rapporto è più di un documento: è uno specchio che riflette chi siamo e chi potremmo diventare, sia come individui sia come collettività.

Fonte: Comunicato ufficiale Fondazione Migrantes Rapporto 2023

Salvatore C Parlacino

Nato a Catania, classe ‘77, appartenete alla generazione X che ha vissuto il passaggio dall’analogico al digitale, prende la Maturità Scientifica nel lontano 1996 presso il Liceo Scientifico V...

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