Secondo le proposte del governo della scorsa settimana, molte aziende nel Regno Unito che importano prodotti alimentari dall'Unione Europea dovranno affrontare una tassa speciale chiamata "Brexit Tax", la quale farà aumentare ulteriormente i prezzi. Questo impatterà in particolare sui negozi più piccoli, come le gastronomie. Il governo ha delineato un addebito previsto di 43 sterline per ogni spedizione verso il Regno Unito che contiene alimenti.
Secondo Shane Brennan, direttore della Cold Chain Federation, questa tassa si aggiunge ai costi delle spese veterinarie, degli agenti doganali e all'aumento dei costi della catena di approvvigionamento, tutti derivanti dalle sfide post-Brexit nell'approvvigionamento del Regno Unito. Anche se 43 sterline potrebbero sembrare poche, considerando che ogni giorno vengono importate migliaia di partite di prodotti alimentari attraverso Dover, questa tassa di frontiera si traduce in milioni di spese per l'industria. È inevitabile che questi costi vengano trasmessi ai consumatori.
Le fonti del settore temono soprattutto per i piccoli rivenditori nel Regno Unito, come gastronomie e negozi di alimenti specializzati, che importano piccole quantità di prodotti speciali dall'UE, come prosciutto di Parma, formaggi francesi o cioccolatini belgi.
Il Dipartimento per l'ambiente, l'alimentazione e gli affari rurali (Defra) sta pianificando questo nuovo regime di tariffazione per coprire i costi operativi dei posti di controllo di frontiera gestiti dal governo in Inghilterra. Molti di questi posti di controllo sono stati costruiti subito dopo la Brexit per effettuare controlli sui beni di origine vegetale e animale, che però non sono mai stati attuati a causa di decisioni governative che si sono succedute.
La tassa Brexit riguarderà le importazioni di cibo dall'UE che arrivano nel paese attraverso i posti di controllo di frontiera gestiti dal governo, come quelli di Dover che gestiscono il 90% delle importazioni di cibo dalla terraferma europea. La consultazione chiarisce che i porti commerciali potranno stabilire le proprie tariffe.
Secondo dati ufficiali, i prezzi di cibo e bevande sono aumentati di oltre il 19% nell'anno fino a marzo, e la Brexit ha comportato un aumento dei prezzi dei prodotti alimentari che ha costato a ogni famiglia del Regno Unito circa 250 sterline da dicembre 2019. La decisione di imporre una tariffa forfettaria è stata criticata perché una piccola impresa che importa solo poche scatole di prosciutto pagherà lo stesso importo di una multinazionale che importa un camion di 40 tonnellate di pollo. Questa politica potrebbe portare al fallimento delle operazioni di trasporto multi-cliente e multi-carico, su cui le piccole imprese si basano per servire i clienti nel Regno Unito.
Dopo la Brexit, gli esportatori britannici hanno affrontato notevoli costi aggiuntivi e burocrazia nel tentativo di inviare merci nell'UE. Molte piccole imprese hanno smesso del tutto di esportare nel mercato dell'UE, mentre altre hanno creato depositi all'interno dell'UE per evitare costi, pratiche burocratiche e oneri fiscali aggiuntivi per i loro clienti.
Gli importatori nel Regno Unito si aspettano effetti negativi simili con l'introduzione delle tasse sulle importazioni. Il governo ha dichiarato di considerare l'economia in crescita e il sostegno alle piccole imprese come priorità. L'importo della tassa stimato tra 20 e 43 sterline è un intervallo indicativo mentre vengono determinati i costi operativi completi e le categorie di rischio nel modello operativo. Si sta attualmente consultando il settore e le imprese per adottare l'approccio più equo possibile, facilitando al contempo il movimento delle merci nel paese e proteggendo la biosicurezza.
Fonte: The Guardian - UK delis could be forced to put up prices after new Brexit tax
