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Spedire prodotti alimentari all'estero può sembrare un’operazione semplice, ma in realtà richiede attenzione, conoscenza delle normative internazionali e una buona dose di esperienza. Che tu voglia inviare un “pacco da giù” a un familiare che vive fuori dall’Italia o che tu debba spedire prodotti alimentari per motivi commerciali, è fondamentale sapere cosa si può spedire, come imballare correttamente e quali documenti servono per non incorrere in ritardi, blocchi doganali o – peggio – nel sequestro della merce.
In questa guida pratica vedremo tutto quello che c’è da sapere per spedire alimenti all’estero in modo sicuro e conforme alle regole, con un occhio di riguardo ai materiali di confezionamento e alle restrizioni in vigore nei diversi paesi. Faremo anche un focus sul caso del Regno Unito, dove di recente sono entrate in vigore limitazioni temporanee per l’importazione di salumi e formaggi.
Se stai pensando di inviare prodotti alimentari a familiari, amici o clienti che vivono fuori dai confini italiani, continua a leggere: con i consigli giusti, ogni spedizione può arrivare a destinazione senza problemi.

Le recensioni online hanno ormai assunto un ruolo cruciale nel processo decisionale dei consumatori. Prima di un acquisto, sempre più utenti si affidano alle valutazioni espresse da altri clienti per orientarsi verso la scelta migliore. In questo scenario, Trustpilot emerge come uno dei colossi del settore, vantando milioni di recensioni pubblicate e una reputazione globale. Tuttavia, dietro questa facciata apparentemente affidabile, emergono problematiche gravi e comportamenti poco trasparenti, che stanno danneggiando seriamente la reputazione di molte aziende, specialmente le piccole e medie imprese.

Una direttiva sanitaria britannica vieta temporaneamente l’ingresso di carni e latticini dall’Unione Europea, compresi i famosi "pacchi da giù". Ma cosa cambia per chi spedisce dall’Italia verso il Regno Unito e come muoversi senza rischi?! Per chi vive a Londra e attende con ansia il profumo di casa in arrivo dall’Italia c’è una brutta notizia. A partire dal 12 aprile 2025, il Regno Unito ha vietato temporaneamente l’ingresso di carne e latticini provenienti dai Paesi dell’Unione Europea. Questo divieto è scattato a causa di un’allerta sanitaria legata all’afta epizootica rilevata in alcuni territori europei.

La distribuzione di riviste rappresenta ancora oggi un tassello fondamentale per l'editoria cartacea. Nonostante la crescente digitalizzazione, molte aziende, case editrici, agenzie e associazioni, specialmente quelle religiose, continuano a puntare sul formato cartaceo.
Uno strumento di comunicazione per raggiungere i propri lettori in maniera diretta, tangibile e autorevole. Ma far arrivare una rivista nella cassetta postale del lettore non è semplice come sembra. Dietro ogni consegna delle riviste c'è un mondo fatto di logistica, pianificazione e organizzazione.

Hai mai trovato nella tua cassetta della posta un piccolo foglio colorato con la dicitura "Avviso di giacenza"? Questo documento, che sempre più si presenta come uno scontrino, è una comunicazione utilizzata dai servizi postali, e dai corrieri, per informarti che un pacco, una raccomandata o una comunicazione ufficiale non è stata consegnata al destinatario perché nessuno era presente al momento del tentativo di recapito. Vediamo insieme cosa è e cosa comporta ricevere un avviso di giacenza e quali sono i passi da seguire per gestirlo al meglio.